Balmain è sempre Balmain. In un tripudio d’intricatissime lavorazioni sfila la collezione primavera estate 2012 creata da Olivier Rousteing, dopo il recente allontanamento per motivi personali di Christophe Decarnin. Rousteing abbonda di pelli intrecciate a intarsio, decori a ricamo, a pavé e di frange. Balmain si conferma sfacciata e irriverente anche per questa stagione ed è così che la passerella si riempie di giacche elaboratissime che sovrastano semplici magliettine di cotone o dei jeans slavati.
Balmain continua a proporre quest’immagine di maison assolutamente elitaria e irraggiungibile, cercando così di tenere alto quell’alone d’interesse che si nutre per una casa di moda che sprezzante della situazione mondiale economica continua a far del proprio costo esorbitante la raison d’etre del marchio. Per quel che riguarda i capi possiamo dire che Rousteing ha perfettamente assorbito gli insegnamenti del Decarnin e non si è scostato più di tanto dalla strada precedentemente battuta.
Nella collezione, con le parole di Rousteing, vengono mescolate “la sartoria del messico con il fascino di Las Vegas.” Stampe floreali, e cinture dalle fibbie importanti calcano la passerella accompagnate dal tradizionale brillare della maison. In questa primavera estate il giovane designer cerca di apportare un tocco personale allo stile di Balmain, ma l’eredità del marchio resta sempre in agguato.
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