Al Milano Fashion Global Summit tutti concordi, il mercato cinese salva le aziende

 Milano Fashion Global Summit E’ questo in sintesi quanto è emerso dal decimo appuntamento del Milano Fashion Global Summit che si è tenuto in questi giorni. I partecipanti, tutti esponenti del mondo della moda italiana e del lusso internazionale, si sono visti concordi nel considerare il mercato cinese il mercato indispensabile per far fronte alla crisi economica internazionale. Tutti gli intervenuti hanno sottolineato l’enorme crescita del mercato asiatico, in particolare quello cinese, che con le sue oltre 150 città con più di 1 milione di abitanti rimane il mercato più appetibile. Ineguagliabile è il suo Pil, che cresce ogni anno tra il 7 e l’8%, e che consente di avere clienti più ricchi. Non a caso Renzo Rosso, chairman di Diesel, dichiara che lo scontrino medio nei retailer del suo gruppo in Cina è il 30% più alto rispetto al resto del mondo. A Renzo Rosso fa eco Patrizio di Marco, chairman di Gucci ,che a conferma dell’appetibilità del mercato asiatico ha evidenziato la rapida distribuzione del suo gruppo su quello stesso territorio, passando in soli 7 anni da pochi store monomarca del 1997 ai 45 del 2004.
Le conferme  di questo florido mercato per le aziende italiane è stata ribadita anche da Luigi Gubitosi di Bank of America Merrill Lynch Italia, che ha confermato come le esportazioni in quelle direttrici vengano promosse anche dal suo gruppo sebbene il settore nel prossimo anno, secondo le ultime stime, potrebbe risentire della flessione economica generale. In un contesto così florido per i grandi marchi della Moda italiana e non, fa da contrasto il settore artigianale della piccola e media impresa italiana, di cui è stato portavoce Mario Boselli, Presidente della Camera Nazionale della Moda italiana, secondo il quale le piccole aziende, che non hanno sbocchi verso questi paesi, risentiranno inevitabilmente della crisi.

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